Caro Tommaso

Ormai non scrivo più e il motivo è che non sono più libera di farlo. Vorrei scrivere di quanto mi hai fatto male, di quante volte penso alle scelte sbagliate che ho fatto, al dolore che non passa mai. Sempre uguale, ogni giorno.” Stefi ma non puoi pensarci ancora!..così è solo riaprire una ferita? Come posso riaprire una ferita che non si è mai chiusa?” 

Sono passati gli anni e tante cose sono cambiate. E’ cambiato il panorama, la casa, i capelli, il cane, le spalle di Tommaso. Alcune cose sono rimaste uguali. La cattiveria, lo schifo, la mancanza di rispetto, il senso civico.

Caro Tommaso ti scrivo per dirti che mi hai cambiato la vita e me l’hai cambiata in meglio. Ogni volta cerco di osservare i tuoi gesti, i sorrisi, le parole e mi dai speranza nel futuro. Come quando trovi 20euro a terra davanti ad un Bar e mi racconti che li hai consegnati alla barista dicendo che qualcuno li ha persi e potrebbe tornare a cercarli e al pomeriggio torni per comprare delle cicche e lei te li ridà indietro. Le belle persone esistono e spero davvero tu possa viaggiare per incontrarle ad ogni angolo.

Poi un giorno incontro una donna con un trapano in mano e invece di Drillman scopro che esiste ancora la gentilezza anche in mezzo al nulla, perchè è proprio in mezzo al nulla che ho deciso di vivere.

Scappata dalle cose che non sono cambiate. La gente. Lo schifo. Il rumore. La puzza di marcio. Ho scelto di tornarvi solo quando strettamente necessario: un concerto, un amico, una mostra, un volo per una meta sconosciuta o conosciuta più volte. Ho scelto di circondarmi solo di esseri viventi che o non parlano o lo fanno a modo loro rispettando le regole. Come le piante di gelsomino che chiedono solo acqua ma ti regalano profumo e privacy. Come i leprotti che ti chiedono di rallentare per strada. Come Dante che si offende se lo lasci solo per andare al lavoro, i JJ che ogni volta non vogliono andare via e gli amici che tornano anche solo per una notte. 

Di una cosa sola mi maledico: di avere le scale in casa,  perchè non si è mai pronti. Mai. 

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